sabato 14 settembre 2013

 


VIAGGIO DI ANDATA-GENOVA- PARIGI-MADRID-SANTIAGO DE COMPOSTELA
FRECCIA ROSSA
VIAGGIO DI RITORNO-OVIEDO-MADRID-PARIGI-GENOVA
FRECCIA BLU
TAPPA FISTERRA MUXIA
MUXIA  La Coruña  EL FERROL OVIEDO

Frecce gialle:percorso a piedi 
 -SANTIAGO DE COMPOSTELA NEGREIRA    km.21
-NEGREIRA-OLIVEROROA.                                  km.33
-OLIVEROA-CORCUBION                                      Km,20
-CORCUBION-FISTERRA                                       Km.14
-FISTERRA-MUXIA                                                  Km.30
MUXIA La Coruña   (in bus )                                     Km.98
La Coruña  EL FERROL (in bus)                              Km.57
EL FERROL OVIEDO  (in bus)                                Km.346

                                                             TERZA QUARTA E QUINTA  TAPPA

PRIMA E SECONDA TAPPA

giovedì 12 settembre 2013

PARTENZA DA SANTIAGO PER LA PRIMA TAPPA

Dopo aver visitato la cattedrale di Santiago, si parte verso il Cammino di Fisterra-Muxía dalla Praza do Obradoiro, lo spazio più emblematico della città, che si abbandona passando tra il palazzo di Raxoi e l’Hostal dos Reis Católicos –antico Ospedale Reale– dalla oggi scomparsa porta del Pellegrino o della Trinità.
Dopo aver superato la chiesa barocca di San Fructuoso e la sua facciata,orientata alla contemplazione della piazza dell’Obradoiro, motivo per cui finisce in quattro nobili
nobili statue, quelle delle Virtù della Prudenza, Giustizia, Fortitudine e Temperanza,
 il Cammino prosegue per piccole strade tipiche, tra cui quella di Hortas. La seguente destinazione è la “carballeira” (‘rovereto’) di San Lourenzo, a cui Rosalía de Castro dedica uno dei poemi della raccolta Follas Novas, opera di riferimento della poesia del XIX secolo.
Il palazzo di San Lourenzo de Trasouto, antico convento francescano di origine medievale, importante per il suo insieme architettonico e la sua chiesa medievale, annovera al suo interno opere d’arte rinascimentale e barocca. Il chiostro è abbellito da un particolare giardino di bosso.Il fiume Sarela si avvicina a momenti al tragitto semiurbano della Rotta. Se camminiamo all’imbrunire e la giornata è chiara, da alcuni dei punti iniziali di questo itinerario è possibile contemplare degli eccezionali tramonti sulla città antica e sulla facciata della cattedrale.

 Aforisma di 
  •                               Paulo Coelho


  • l Cammino di Fisterra e Muxía è, dopo quello Francese, l’itinerario con più riferimenti nella letteratura odeporica. Il racconto più antico è quello di Jorge Grissaphan, cavaliere magiaro del Trecento, che narra le sue peripezie come pellegrino ed eremita a Fisterra. Alla fine del Quattrocento, il polacco Niccolò von Popplau pellegrina a Muxía, dopo aver raggiunto Compostella, e descrive i resti della “barca rovinata, fatta di sola pietra”, della Madonna. Il veneziano Bartolomeo Fontana (XVI secolo), nel suo pellegrinaggio dall’Italia, visita Fisterra e afferma che coloro che saranno liberi dal peccato mortale potranno muovere con un dito le pietre della “barca” di Muxía. Domenico Laffi (XVII secolo), erudito chierico bolognese, andò anche a Fisterra e parlò del faro per orientare i navigatori nelle difficile acque della zona. In molti di questi racconti si fa riferimento al monte di San Guillermo, leggendario eremita della zona, il cui eremo, oggi scomparso, veniva associato a riti di fecondità. Nelle pagine seguenti si mostrano le particolarità di questa rotta jacopea che, al contrario di tutte le altre, ha nella città di Santiago la sua origine. In questo caso, le mete sono il capo di Fisterra e il santuario di A Barca, a 89 e 87 chilometri da Compostella, rispettivamente.










                                              Il Cammino di Fisterra – Muxía 


            Il pellegrinaggio jacopeo si conclude nella città di Santiago di Compostella. Tuttavia, sin dai tempi della scoperta del secolo dell’apostolo San Giacomo, risalente al IX secolo in quella che è oggi la città compostellana, alcuni pellegrini, sia spagnoli che decidono di prolungare il loro viaggio fino alla Costa da Morte (Costa della Morte)
    nella zona più occidentale della Galizia, di fronte alle ondose acque dell’oceano nella zona più occidentale della Galizia, di fronte alle ondose acque dell’oceano Atlantico.L’origine della tradizione del Cammino Fisterra-Muxía è un insieme di motivi diversi.
    La Costa da Morte era per gli antichi l’ultimo punto di terra conosciuta, l’estremo occidentale dell’Europa continentale, il tratto finale di un itinerario segnato nel cielo dalla Via Lactea, e tale rimase fino alla fine del Medioevo: uno spazio mitico e simbolico che aveva nella impressionante mole del capo Fisterra (“Finisterre”) la sua parte estrema. Era un luogo carico di leggende e di riti pagani dove i romani (II secolo a.C.) si turbarono nel vedere l’enorme sole scomparire tra le acque Tuttavia, il processo di conversione al cristianesimo della tradizione pagana sarebbe già manifesto a metà del primo millennio.
    A partire dal XII secolo, il Codice Calixtino vincola queste terre alla tradizione jacopea.
    Il celebre codice racconta come i discepoli di San Giacomo viaggiarono alla scomparsa città di Dugium, nell’attuale Fisterra, in cerca del consentimento di un legato romano che permettesse loro di seppellire la salma dell’apostolo in terre dell’attuale Compostella. Ma il legato, sospettoso, li imprigionò.
    I discepoli riuscirono a fuggire e, quando erano sul punto di venir catturati, attraversarono un ponte che crollò al passaggio della truppa romana che li inseguiva.Ma la tradizione jacopea del Finisterre galiziano
    si basa, soprattutto, nell’integrazione di numerosi elementi ancestrali della zona, che non solo offriva agli antichi pellegrini la visione della parte più estrema del mondo allora noto, ma anche due tra le devozioni più popolari della Galizia. Si tratta del Santo Cristo, a Fisterra, di cui Molina, nel XVI secolo, dice che a esso giungono la maggior parte dei pellegrini dopo aver visitato l’Apostolo, attratti dal fatto di poter prostrarsi davanti al figlio di Dio in un tale appartato luogo. L’altra tradizione è quella della Madonna di A Barca, nella vicina costa di Muxía. Secondo la tradizione risalente al Medioevo, la Madonna visita questo bel luogo in una “barca di pietra” per incoraggiare San Giacomo nelle sue prediche, fatto questo che vincola questo santuario a quello della Madonna del Pilar di Saragozza.